Canali Minisiti ECM

La malattia gengivale potrebbe favorire lo sviluppo dell'Alzheimer

Nefrologia Redazione DottNet | 08/10/2018 15:48

Nei topini i batteri della parodontite causano segni di demenza nel cervello

 I batteri della bocca responsabili della malattia delle gengive (parodontite) potrebbero essere implicati anche nello sviluppo dell'Alzheimer, la più diffusa forma di demenza senile. Lo suggerisce uno studio condotto su topi presso la University of Illinois a Chicago e pubblicato sulla rivista PLOS ONE. Diretto da Keiko Watanabe, lo studio si è basato sul confronto di due gruppi di roditori inizialmente sani, ad uno dei quali però gli scienziati hanno causato la parodontite (malattia gengivale caratterizzata da infezione batterica e stato infiammatorio cronico del cavo orale) inoculando i batteri responsabili della malattia nella bocca degli animali.

Articolo riservato agli abbonati di Dottnet eXtra

Commenti

I Correlati

A Napoli un focus sulla medicina di precisione nel campo della neurologia cognitiva e comportamentale

Legame tra parodontite e eccesso peso, base infiammatoria comune

Con il Bando “Art Therapy”, si finanziano 2 Progetti di Ricerca – con 50mila Euro l’uno – di arte-terapia nel trattamento dell'Alzheimer o disturbo cognitivo, Il Bando Airalzh “Starting Grants” offre 300mila Euro per 2 Progetti contro l'Alzheimer

Studio spagnolo svela segni di malattia nel 95% degli over 65 con 2 copie del gene ApoE4

Ti potrebbero interessare

Studio pubblicato sull'American journal of transplantation

Intervento in Usa, speranza per migliaia di malati in lista attesa

E' una malattia renale autoimmune che compromette la funzione del rene: circa un terzo dei pazienti con nefropatia membranosa progredisce verso la fase terminale

Il 14 marzo le iniziative dei medici per promuovere l'informazione

Ultime News

Cavaliere: i giovani Sifo rappresentano un’anima dinamica e propulsiva della nostra professione

Sono usciti sulla piattaforma Universitaly i risultati dei test di medicina svolti il 28 maggio scorso. Dal 19 giugno si saprà l'esito con nome e cognome

Benci (Associazione Terapia Estetica Botulino): “Le iniezioni sono un trattamento medico a tutti gli effetti, non possono essere eseguite frettolosamente”

Per incrociare le braccia occorre aver raggiunto 61 anni (in vari casi possono bastarne 59, come vedremo più avanti) e 35 anni di contributi entro il 31 dicembre 2023